Numero 48, Autunno 2009 - UN NUMERO SPECIALE: con questa uscita
si chiude la prima parte della vita del "Sassolino" inteso come mensile,
mentre prosegue a pieno ritmo il portale "il Sassolino.net" (e comunque
non finirà qui!). A corredo di una mostra organizzata dalla Redazione,
ecco un numero speciale con tanti aneddoti, un racconto di Emilio
Rentocchini, il lavoro di Leo Turrini e tanto altro...Clicca sulla copertina per scaricare |
Grignani, l'arbitro della ceramica |
Scritto da Catia Bartoli | |||||||
mercoledì 29 aprile 2009 | |||||||
Incontriamo Alfeo Grignani, per anni dirigente in note aziende ceramiche del comprensorio. Ma anche famoso arbitro di calcio di serie A e di competizioni internazionali degli anni ’60 e zio del noto cantante Gianluca. “ALLA MARAZZI INIZIAI TUTTO DACCAPO: i cataloghi, i listini. Esisteva un “prezziario” dove ogni cliente aveva un prezzo diverso, un gran casino. Ponderai un po’: nessuna ceramica aveva un prezzo al pubblico, preparai un listino. E iniziai a fare degli sconti del 30-35% per i grossisti, con un premio a fine anno basato non tanto su quanto vendevano ma quanto comodava all’industria ciò che vendevano. Il premio era sulla tipologia di prodotto che alla Marazzi conveniva vendere, quello che dava maggior utile. Se il premio viene attribuito su un prodotto a buon mercato i grossisti vendono solo quello e si guadagna poco, bisogna fare marketing, ma allora l’ufficio marketing non c’era. Trovai un paio di collaboratori stupendi: Zoboli, che ho assunto dopo un anno, e il mio amico Carlo, che non c’è più. E una “signorina” anziana che appena ho conosciuto mi ha fatto pensare «oh mio Dio!». Ero abituato alle signorine anziane, quelle che avevano in mano tutto loro, ma oramai avevo esperienza. E come personale, come gente, mi trovai bene. Non erano abituati ad avere direttive precise ma si adattarono presto con entusiasmo, tanto che dopo nemmeno due anni raggiungemmo un record di vendite. E’ stato magnifico, un periodo stupendo. Abbiamo creato collaborazioni con famosi stilisti, da Paco Rabanne a Fendi, abbiamo organizzato viaggi, crociere, premi, feste indimenticabili con personaggi dello spettacolo e del jet set internazionale: Stati Uniti, Libano, Siria, dall’Oriente all’estremo Nord. La Marazzi era diventata una grande famiglia, composta da migliaia di persone.” “PURTROPPO FINI': dopo la morte dell’amato figlio il Dr.Marazzi non era più lo stesso e gli avvoltoi erano pronti. Chiamai il figlio di Pietro, ora attuale presidente del Gruppo e gli dissi che me ne andavo. Nel gennaio del 1974 lasciai. Da più di un anno un’altra importante azienda mi faceva la corte, stetti con loro una decina d’anni poi, deluso da un torto tremendo finii la mia carriera di dirigente e cominciai a fare consulenze, fino alla morte della mia amatissima moglie. Di Orienti, di Pietro Marazzi ho un bellissimo ricordo. Il giorno del suo funerale, alcuni anni dopo che me ne ero andato, la sua segretaria personale mi avvicinò: «che ore sono?» mi chiese, «le tre e mezza» le risposi. «Lei aveva appuntamento oggi, il Dr. Marazzi mi aveva pregato di dirglielo non ho fatto in tempo, voleva a tutti i costi che lei tornasse e riprendesse in mano la situazione». Pazienza. La vita è così. Ho conosciuto il Rais in Egitto perché ero andato ad arbitrare al Cairo il Real Madrid. C’erano Gento, Suarez, Santamaria. Ho visitato il mondo sia arbitrando che per lavoro. Arbitrare ti dà il senso del comando. Lo consiglio ai giovani perché devi essere in grado di prendere delle decisioni in frazioni di secondi. Devi essere in grado di reagire, subito, anche di fronte ad una crisi come questa, con le idee.” “QUESTA NON E' UNA CRISI DELLA CERAMICA. In questo momento, mai più come ora, c’è bisogno di parlare: tra presidenti, dirigenti, impiegati, funzionari, operai. Chiedere chi ha delle idee, esporsi. Accelerarle, metterle in uso e ottenere dei risultati che devono essere premiati. Bisogna riunirsi e capire che l’azienda, moralmente, appartiene a tutti.”
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