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Quel "Vitellone" di Zampagna Stampa E-mail
Scritto da Marcello Micheloni   
domenica 22 febbraio 2009

Le persone serie fanno andare avanti il mondo (e Dio le benedica), ma sono i matti che restano nel cuore. Gesta, aneddoti. E follie, naturalmente.
I matti come quelli amati da Federico Fellini.
E allora chi poteva segnare contro il Rimini, squadra della città che al grande regista ha dato i natali e la magia, se non il più matto di tutti? Chi poteva segnare contro i romagnoli se non un "Vitellone"?
Riccardo Zampagna, amante (guarda un po') della "Dolce vita". Uno con una possenza fisica e una faccia che ricordano l'Anthony Quinn de "La  Strada", forzuto girovago dell'arte circense come Riccardo lo è del pallone. Siamo lì anche nel nome, ragazzi: Zampanò e Zampagna. Che, per finire in metafora, se non si fosse fatto cacciare dall'arbitro, sabato in pagella avrebbe meritato un bel "8 1/2", come il titolo del più bel film di Fellini.
Ma non esistono i matti che non si facciano del male.

Ti amiamo così, Ciccio. O Libro Sacro. O Zampanò. Fatti chiamare come vuoi, ma non cambiare. Tra 40 anni ti vogliamo nel nostro personale "Amarcord".



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