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Panetta: "Problemi sì. Allarme sicurezza no" Stampa E-mail
Scritto da Francesco Martignoni   
venerdì 27 marzo 2009

I numeri della sicurezza sassolese“Non abbiamo registrato alcuna impennata, né di arresti né di denunce”. A parlare è Francesco Panetta, Comandante del Commissariato di Polizia di Sassuolo. Sembrerebbe più un problema di percezione di insicurezza, quindi.
Anche se alcuni problemi restano, vedi lo spaccio, che dopo la chiusura dei palazzacci si è solo spostato…


La cronaca nera è stata un carattere essenziale del giornalismo italiano sin da quando il Corriere distribuiva un quotidiano di quattro fogli. Negli ultimi mesi, però, le notizie di cronaca sono presentate dai media di tutta la penisola sotto un ottica diversa. È diventato imperante il tema della sicurezza. Sugli schermi si susseguono immagini di vicoli stretti e scuri dove sono state subite rapine, stupri, violenze. Sulle pagine dei quotidiani, politici e opinionisti si affannano nel proporre leggi, decreti e soluzioni definitive all’emergenza sicurezza. Ogni settimana viene seguito un caso eclatante che, anche a seconda del livello di mostruosità, viene sviscerato per alcuni giorni: finché non si scova qualcosa in grado di sostituirlo. Al contempo però, i dati e le statistiche sul tema sono molto rari. Davvero la situazione nelle strade italiane è mutata tanto drasticamente da attirarsi una morbosa attenzione che più di una volta è sfociata nell’allarmismo?
C’è da tenere in considerazione che sull’allarme sicurezza si vincono e si perdono le elezioni, e anche le amministrative che ormai sono alle porte di Sassuolo saranno pesantemente influenzate da questo argomento. Ma in una città come la nostra qual è la realtà, una volta depurata dai proclami politici e dal filtro mediatico? Quanto l’allarme sicurezza è reale e quanto invece percepito?

Il Comandante della Polizia di Sassuolo, Francesco PanettaI DATI DI SASSUOLO

Francesco Panetta, Comandante del Commissariato di Sassuolo, è sicuro: “I problemi esistono, ma non abbiamo registrato alcuna impennata, né di arresti né di denunce”. L’unica variazione significativa che si rileva nei dati della Polizia è rappresentata dalle 734 denunce registrate nel 2007, in aumento del 31% rispetto all’anno precedente. Era il periodo immediatamente successivo all’ultimo indulto e alcune tipologie di reato, come il furto in appartamento, furono rilevate con più frequenza. Le statistiche tornano a stabilizzarsi a partire dal 2008: le 619 denunce dell’anno scorso e le 115 registrate nei primi tre mesi del di quest’anno, sono in linea con i dati del 2006. Come spiega Panetta, bisogna precisare che in un territorio piccolo come quello di Sassuolo le statistiche possono facilmente subire oscillazioni rilevanti a causa di qualche episodio isolato. Alcune tipologie di reato a Sassuolo“Basta che un paio di tossicodipendenti, una volta usciti dalla comunità, tornino sul territorio – dice il Comandante – e subito aumentano le denunce per piccoli furti, ad esempio ai distributori automatici”. I numeri di cui si sta parlando sono effettivamente piccoli. In tutto il 2008 c’è stata una denuncia per violenza sessuale e soltanto tre per scippo. Tenendo in considerazione anche il fatto che, rispetto al 2007, i dati sono in discesa, parlare di emergenza sicurezza sembra un po’ esagerato. Anche gli arresti di cui la Polizia si è dovuta avvalere sono in netta diminuzione: siamo passati dai 103 del 2006 ai 65 dell’anno scorso. Quindi, l’emergenza di cui tanto si parla e sulla quale poggia una larga fetta della campagna elettorale per le prossime amministrative, non si basa tanto su dati reali, quanto su un senso comune, una insicurezza percepita. Al Commissariato confermano: “Nonostante i reati siano in diminuzione le persone si sentono meno sicure. Come mai?”. Nel frattempo, Governo e sindaci portano l’esercito in strada e promuovono le ronde. “Provvedimenti come quello per le ronde cittadine incidono soltanto sulla percezione di sicurezza: servono a far sentire più tranquilli gli anziani che giocano a carte nel parco e le signore a passeggio con i bambini – dice Panetta – ma il compito di pattugliamento della città e di intervento deve restare prerogativa delle forze dell’ordine”. Anche perché, pur non potendo rivelare i numeri effettivi in forza alla Polizia e pur ammettendo che eventuali rinforzi sarebbero sempre i benvenuti, il Comandante considera adeguate le risorse del Commissariato in termini di uomini e mezzi.

SITUAZIONE STRANIERI

Sul totale delle denunce effettuate, ogni anno solo una percentuale di poco superiore al 49% viene attribuita ad un “autore noto”. Per la restante metà dei reati non è possibile imputare nessuno. Un’altissima percentuale di responsabili delle denunce con “autore noto”, quindi la metà di quelle totali, è composta da stranieri: 67% nel 2006, 70% circa nel 2007 e un poco più bassa (58%) nel 2008. Ogni anno, circa un terzo di queste denunce riguarda reati contro le diverse normative sul permesso di soggiorno. Per gli stessi reati può scattare anche l’arresto. Nel 2008 su 65 arresti complessivi, 48 persone erano extracomunitari, di cui 29 fermati per possesso e spaccio di stupefacenti e i rimanenti 19 per infrazioni alle leggi sull’immigrazione. Anche leggendo i dati da questa prospettiva non si incontrano variazioni particolarmente preoccupanti. Gli extracomunitari fermati per spaccio erano infatti 30 nel 2007 e 34 nel 2006. I dati sono sostanzialmente stabili da anni, e non potrebbe essere altrimenti visto che la domanda di hascisc e cocaina rimane costante tra i sassolesi. Ma, se non si notano impennate allarmanti, non sono nemmeno così evidenti i benefici di alcune scelte che hanno fatto molto discutere.
Situazione stranieri a Sassuolo

BRAIDA, I PALAZZONI E LA FRAMMMENTAZIONE

“Negli ultimi tempi in v.le S. Pietro e nei palazzi verdi di Mezzavia, risse, accoltellamenti e altri fatti legati al controllo dello spaccio erano grandemente diminuiti, grazie al controllo costante di Polizia e Carabinieri”. La chiusura di quegli stabili ha comportato solo cambiamenti visivi. “Almeno chi passa non vede la situazione di degrado” dice Panetta che prosegue: “Lo spaccio però continua e i dati lo dimostrano. Abbiamo registrato una polverizzazione sul territorio del traffico di stupefacenti: mentre prima era concentrato in alcune zone ora è disperso in modo da non creare le situazioni di allarmismo e visibilità che aveva in precedenza”. A quanto sembra, quindi, svuotando le zone degradate senza un progetto a lungo respiro non si ottiene una diminuzione delle attività illegali, ma soltanto una frammentazione delle stesse, che continuano costanti, spargendosi sul territorio o concentrandosi in nuovi poli.



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