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Marzo 2008

Scritto da Francesco Martignoni

domenica 09 marzo 2008

Porta a porta, in alcune serate, si autoproclama programma di approfondimento politico. Visto il bestiario che attualmente raccoglie i nostri parlamentari, ci può anche stare. L’altra sera, però, la materia trattata era abbastanza ostica, nonostante si tenti vanamente di ridurla a semplice ideologia. Lo sfuttamento dell’energia nucleare per scopi civili è un nodo cruciale per il futuro: argomento sul quale si scannano esperti e tecnici di tutto il mondo; questione sulla quale potrebbe fondarsi il futuro economico di un paese. Secondo quale dannato criterio, allora, sono costretto ad ascoltare l’opinione di Luca Giurato? È già difficile interpretare il suo pensiero quando intervista le ultime due tette sbocciate dall’isola dei famosi. Gli italiani non dovrebbero necessitare della sua tortuosa analisi sul nucleare; e tantomeno dovrebbero essere esposti ad un comizio di un presentatore tv che, così generosamente, elargisce indicazioni riguardo un futuro referendum. Avrei provato la stessa orribile sensazione se avessi sentito zio Topolino parlare di sesso. È stato come vedere Bondi testimonial di uno shampoo. Se volessi approfondire la mie conoscenze di semiotica leggerei un libro di Umbero Eco, non della De Filippi. Se volessi capire qualcosa di più sulla sociologia contemporanea inviterei a cena Zygmunt Baumann, di certo non Francesco Totti. Se tenessi una rubrica sul golf vorrei fare due chiacchiere con Tiger Woods e non con Michele Serra, che invece potrebbe aiutarmi a rendere più gradevoli queste righe. Così, se voglio approfondire argomenti di società, politica ed economia non posso di certo avere spunti da personaggi del varietà televisivo. Non me voglia Luca Giurato, che indubbiamente avrà le sue qualità. Lasciamo, però, che si occupi del suo mestiere. Qualunque esso sia.