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Il fantasma del castello - II parte - Stampa E-mail
Scritto da Catia Bartoli   
giovedì 31 maggio 2007

La giornalista e scrittrice Paola Giovetti, specializzata nel campo del paranormale, ci illustra alcune teorie che possono far luce sulla vicenda del Castello di Spezzano

Dopo la pubblicazione dell’articolo relativo al Castello di Spezzano siamo stati contattati da alcuni lettori che hanno voluto raccontare di altri “strani” avvenimenti accaduti presso l’antico maniero.

Per questo motivo abbiamo voluto incontrare Paola Giovetti, nota scrittrice e giornalista che da anni si occupa di paranormale, la quale ci ha fornito qualche ulteriore spiegazione a fatti come quelli già riportati. “Nei luoghi così carichi di memoria, soprattutto quando teatro di tragici avvenimenti (al Castello di Spezzano sono ancora integre le prigioni ed il pozzo rasoio, ndr) vengono spesso segnalati episodi come quelli che pare accadano nel vostro castello. Quello dei fantasmi, nell’ambito della parapsicologia, è in assoluto il fenomeno più antico e documentato, malgrado rimanga estremamente misterioso. Per spiegare perché accade che queste presenze, a volte per secoli interi, compaiano ed agiscano negli stessi luoghi che hanno fatto da sfondo alla loro tragica fine od esistenza – spiega la dottoressa – esistono due teorie: la prima è che il fenomeno è ciò che sembra essere, cioè ciò che resta di queste persone (l’anima, lo spirito, l’entità) in un qualche modo ritorna nel luogo che li vide tragicamente protagonisti, luogo della cui oppressione queste anime sembra non riescano a liberarsi.

L'ultimo volume di Paola Giovetti
"NDE", di Paola Giovetti (2007)
Queste entità produrrebbero anche fenomeni fisici, come l’accensione e lo spegnimento improvviso di luci, lo spostamento di oggetti, i frastuoni inspiegabili ed improvvisi. L’altra interpretazione, più tecnica e scientifica, è invece che questi luoghi rimangano come impregnati della memoria di ciò che è stato, memoria che come energia viene rianimata quando nel luogo in questione si trovano soggetti di particolare sensibilità.” Per quale interpretazione quindi propendere quando ci si trova di fronte a casi di questo tipo? “Credo che esistano entrambe le possibilità. – continua - Lo stesso Jung, che era anche un sensitivo e fu testimone di molti fenomeni cosiddetti paranormali che spiegò con la teoria della spiccata sensibilità di alcuni soggetti a percepire determinate energie legate ai luoghi non riusciva però a spiegare le apparizioni che venivano osservate da più persone contemporaneamente. A testimonianza del fatto che non può sempre trattarsi di visionari o mitomani basti ricordare che in Inghilterra, patria dei fantasmi, è riconosciuto un considerevole sconto sull’affitto per chi decida di andare ad occupare abitazioni considerate infestate”. Ci chiediamo se queste presenze abbiano uno scopo nel manifestarsi: “Può accadere che, nel momento in cui cercano un contatto con i vivi, lo facciano per chiedere giustizia o risolvere una situazione rimasta sospesa. Anche in questo caso, partendo addirittura da una testimonianza di Plinio il giovane, potremmo raccontare di decine di casi durante i quali, tramite l’assistenza di qualche spirito, siano stati risolti misteri rimasti celati per centinaia di anni. Quelli delle apparizioni non sono mai fenomeni pericolosi, spaventano e basta”.
Al lettore dunque, ancora una volta,  la libertà di interpretare ciò che sembra accadere nel nostro Castello di Spezzano.



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