Quando quelli del Borgo fecero fuggire le "signorine"…a bastonate |
|
|
Scritto da Laura Corallo
|
venerdì 04 luglio 2008 |
A contrastare i primi tentativi di insediamento della prostituzione a Sassuolo, a partire dagli anni ’70, oltre alle efficaci azioni di prevenzione delle Forze dell’Ordine applicate negli scorsi decenni, hanno contribuito gli stessi cittadini che hanno reagito con azioni un po’ meno convenzionali. Se lo ricordano bene i residenti di Borgo Venezia che, nei primi anni ’70, davanti allo stanziamento di un gruppo di prostitute sul greto del fiume Secchia, trovarono una soluzione per stroncare il fenomeno all’origine: “Si trattava di un piccolo gruppo di donne che tutte le sere si appostava sulla riva del fiume ad aspettare i clienti, quasi tutti sassolesi - ricorda una residente - . Non era uno spettacolo edificante, considerando che il nostro era un borgo abitato e con tanti bambini che in quel fiume ci giocavano. La nostra reazione è stata immediata: abbiamo costruito assi di legno puntellate da chiodi, poi sistemate sulla strada percorsa dalle automobili per raggiungere, nelle ore notturne, le “signorine”. L’operazione ha così dissuaso i clienti a venire al fiume e le prostitute sono state costrette a spostarsi in via Muraglie”. Ma anche in quel caso il tentativo delle “lucciole” di ritagliarsi un posto dove esercitare la professione si scontrò con le ire dei residenti: da dibattiti pubblici nelle scuole elementari fino all’organizzazione di una fiaccolata capeggiata da Don Dorino Conte per protestare contro la presenza delle prostitute in quella zona.
|