• Media e video
  • Interviste
  • Piastrellino
  • Inchieste
  • Arretrati
Intercettopoli (filastrocca) Stampa E-mail
Scritto da Sergio Buffagni   
giovedì 30 novembre 2006

Continuiam questa raccolta
che speriam sia ben accolta,
con il grande tormentone
di ‘sta arida stagione.

Se torniamo un poco indietro,
cioè ai tempi di Di Pietro,
costatiam che i gran successi
dei P.M. nei processi,
eran sempre conseguiti
con l’aiuto dei pentiti.

Oggi invece i magistrati,
per colpire gli indagati,
a supplire a ‘sta funzione
usan l’intercettazione
che è un valido strumento,
superiore al pentimento,
che permette di incastrare
chi usa male il cellulare.

‘Sto diabolico congegno,
che aiuta in ogni impegno,
è la trappola infernale
per chi opera nel male.

Viene dato agli scolari
fino dalle elementari
per usarlo a dismisura
sino alla… sepoltura.

Ormai ogni cittadino,
che ha il suo telefonino,
sa che, anche se illibato,
può venire intercettato
e finire sulla stampa,
che di scandali oggi campa,
e può essere sputtanato
senza essere indagato.

Della “privacy” il garante
troppo spesso è latitante
così ché son pubblicati
i colloqui assai privati,
anche se non pertinenti
alle indagini pendenti,
ed è quindi una vergogna
esser messi già alla gogna
prima d’esser processati
ancorché solo indagati.

I mass media sono pronti
a diffonder senza sconti
anche ogni turpiloquio
che si ascolti in un colloquio
come stronzo culo e cazzo
e, seguendo questo andazzo,
si omologa un linguaggio,
che al buon gusto rende omaggio.

Iniziò questa stagione
con il grande polverone
dei “furbetti di quartiere”
dove qualche gran banchiere
favoriva col raggiro,
come abile fachiro,
degli amici le cordate
alle banche o alle testate.

Venne poi quell’alluvione
che inondò tutto il “pallone”
e sconvolse i risultati
dei recenti campionati.

Poiché solo con gli appoggi
dell’onnipotente Moggi
si vincevan gli scudetti
con l’ausilio dei fischietti
che, da lui condizionati,
davan falsi risultati.
Così allora qualche squadra
accusata di esser ladra
ebbe come punizione
anche la retrocessione.

Poi per vincere la noia,
scoppiò il caso del Savoia
che andrà sotto processo
perché amava troppo il sesso.
Lui incitava le monelle
a far porno marachelle
e alterava il borderò
di un noto casinò
controllando la gestine
delle slot site in Campione.

Fu in questa circostanza
che ebbe molta risonanza
la “concussione sessuale”
che un P. M. assai geniale
inventò quale reato
per aver telefonato
a ragazze ben disposte
a udir certe proposte
e il rapporto pellegrino
era col telefonino.

Ma il caso più eclatante
fu l’inchiesta riguardante
tutto il Sismi e il suo operato
per aver collaborato
col servizio americano
a rapire l’egiziano.

Si son dati ai quattro venti
tutti i nomi degli agenti
per presunte discrasie
fatte dalle nostre spie
si da rendere fittizi
i segreti dei servizi.
Telecom che tutto ascolta
è in ‘sto affare assai coinvolta
e il suo manager migliore,
sopraffatto dal timore,
per uscir dalla partita
si è privato della vita.
Non si sa la conclusione
di ‘sta torbida questione
ma a guardare i tristi effetti
degli eventi sopraddetti
resta solo da sperare,
senza tanto ritardare,
che una legge sia varata
perché venga tutelata
di ognun la “privatezza”
se non c’è colpevolezza.

Ed infin anche la stampa
coi diritti che essa accampa,
pur in tutta libertà,
usi un po’ di sobrietà
senza fare sui giornali
ciò che spetta ai tribunali
e non siano divulgati
fatti troppo delicati
quando ancora in istruttoria
sol per dare un po’ di gloria
ai P.M. narcisisti
o a ambiziosi giornalisti.

BIOGRAFIA AUTORE
Sergio Buffagni, sassolese d’adozione, pensionato, si diletta da anni a scrivere filastrocche.


 
< Prec.   Pros. >