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Giuseppe Zunino: “L’internazionalizzazione come asse portante” Stampa E-mail
Scritto da Luigi Giuliani   
venerdì 29 giugno 2007
Negli anni ’90 è stato indicato dalla rivista Millionaire come uno dei migliori manager italiani.
Giuseppe Zunino, socio della Powergres di Sassuolo, spiega la sua visione del mondo… ceramico

Crescita del fatturato a due cifre, utili che s’impennano oltre ogni più rosea aspettativa. Il sogno d’ogni imprenditore e manager? Spesso. Perché è proprio, quando il business incomincia a correre che bisogna essere capaci di serrare le fila e non farsi disarcionare. Un test che da diversi anni sottopone Giuseppe Zunino, imprenditore e manager di successo, a lavorare come gli piace: creativo, ma anche pignolo nelle sue scelte, traendo ispirazione dalle esperienze più disparate, spesso vissute durante i viaggi di contatto e di ricerca in giro per il mondo. “Non ricordo – ama dire - la quantità d’aerei presi, ma ho imparato ad inserirmi nelle varie culture. Ho imparato a seguire passo dopo passo, la nascita dei prodotti, dai laboratori alla produzione industriale”.

Nell’arena della competizione globale Giuseppe Zunino, 49 anni compiuti da poco, arriva dopo una laurea all’Università di Torino (Amministrazione Aziendale), un corso di perfezionamento post universitario a Santa  Barbara in California USA (Org.Aziendale e Marketing): conosce fluentemente tre lingue ed ha maturato esperienze lavorative nel settore ceramico in Iris Ceramica s.p.a. (1987), in qualità di Business Development Manager e, prima (1985), in Olivetti Accessori S.p.a. in qualità di Dirigente Marketing e Vendite settore O.E.M.. Negli anni novanta, la rivista Millionaire, in due differenti edizioni, pubblica un reportage su Giuseppe Zunino, inserendolo fra i manager numero uno in Italia. Due anni fa la decisione di intraprendere una nuova esperienza di vita: da dirigente ad imprenditore. E così diventa socio della Powergres di Sassuolo.

Giuseppe Zunino
Giuseppe Zunino, con Hong Kong alle spalle
“Non è solo la mia azienda, ma fa parte della mia vita”, ama ripetere il manager che sta contribuendo a trasformare quest’azienda in un brand di successo.  Nel corso dell’ultimo decennio, le imprese italiane che producono piastrelle in ceramica, hanno dovuto affrontare un contesto competitivo in rapida evoluzione, contrassegnato da una sempre più spiccata globalizzazione degli scambi e da una sempre maggiore integrazione dei mercati. Per Giusepe Zunino “questo ha comportato, da un lato, l’accentuazione della concorrenza anche in settori e nicchie di tradizionale specializzazione per l’industria italiana della ceramica; dall’altro, tuttavia, ha garantito l’accessibilità a nuove e convenienti fonti di materie prime, fattori produttivi e la possibilità di inserirsi in nuovi mercati, contrassegnati da grandi potenzialità di sviluppo della domanda”. L’imprenditore-manager chiarisce come “l’internazionalizzazione diventa, in un simile contesto, un asse portante delle strategie aziendali per la tutela o per la conquista di nuove quote di mercato e talvolta per la stessa sopravvivenza, in settori caratterizzati dall’incidenza d’elevati costi di produzione”. Chiedergli di come pensare all’impresa, risponde che “oggi significa valutare il suo potenziale in termini della domanda di consumo mondiale, valutare le difficoltà di mercato in termini di competitori che operano sul mercato globale e quindi anche valutare l’ammontare di risorse che il mercato nel suo complesso mette a disposizione dell’imprenditorialità”.

Un ragionamento che porta a comprendere la strategia adottata dalla Powergres che, fin dall’inizio della sua attività di commercializzazione e produzione di piastrelle in ceramica e sanitari, ha avviato politiche d’internazionalizzazione attiva. Già radicata in Cina, prossimamente Powergres inizierà ad operare anche in Spagna. Non solo, a sentire Giuseppe Zunino. “Pianifico e mi preparo, insieme ai miei soci, alle prossime aperture di joint venture in India, in Africa nelle regioni Mena, oltre ad avviare collaborazioni con i migliori partner che abbiano, però, una cultura e una visione imprenditoriale innovativa, capace di interpretare il mercato nella sua complicata ma rapidissima globalizzazione”. “Mi sento aperto alle novità, so ascoltare il mio intuito e cerco di trasmettere - aggiunge Zunino - tutta la mia emozione per facilitare l’aggregazione e l’entusiasmo tra lo staff.  Dico sempre che per logica dimostriamo, ma è per intuito che creiamo”. Le ispirazioni, probabilmente, le trova guardando il mare della Liguria: “Emozioni uniche ed è l’unico posto dove riesco a rilassarmi”, dice. “Nel tempo libero, dove tutto rallenta, si ha tempo per sognare. Ritengo che uno dei più grandi piaceri della vita moderna sia il tempo libero, anche se si potrebbe chiamare il tempo non impegnato. Al mare lo difendo e lo valuto. Non è tempo perso perché – finisce Zunino - è in questo momento che il cervello deve elaborare nuove idee ..”.



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