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Antonella Barilli: “Dipendente? Proprio non ce la farei…” Stampa E-mail
Scritto da Laura Corallo   
giovedì 11 ottobre 2007
Antonella Barilli è una delle figure più dinamiche ed indipendenti che costellano il panorama lavorativo del distretto. Da quindici anni guida l’Agenzia Risorse: “Sassuolo è una realtà che offre ancora possibilità a chi ha idee e vuole mettersi in gioco”

Grande passione, carattere, dedizione totale e assoluta. Con queste qualità Antonella Barilli, libera professionista sassolese, si è ritagliata uno spazio importante nel mondo della consulenza del lavoro. Sposata con due figli, ha fondato quindici anni fa l’Agenzia Risorse snc, che si occupa di selezione del personale per i settori ceramico, metalmeccanico e chimico. L’amore per il proprio lavoro ma anche la grande passione per i viaggi, per l’arte e la musica, e la capacità di mettersi in discussione, sono stati ingredienti determinanti per emergere con successo nel  proprio settore. “Il Sassolino” l’ha intervistata per i suoi lettori.
Sig.ra Barilli, lei è una libera professionista, perché ha deciso di specializzarsi nel settore della consulenza del lavoro?

Antonella Barilli, fondatrice dell'Agenzia Risorse di Sassuolo
Antonella Barilli
Dopo aver conseguito la maturità presso l’istituto Baggi, ho iniziato a lavorare in una grande azienda. E’ stata una palestra importantissima durata 13 anni in cui ho svolto diverse mansioni. In quegli anni ho imparato a conoscere le problematiche degli imprenditori e le dinamiche aziendali. Sono riuscita a capire meglio le esigenze di un’azienda quando assume del personale.
Come è nata la sua Agenzia Risorse?
In seguito alla cessione dell’azienda in cui lavoravo mi sono trovata a decidere cosa fare. Era il 1993: mi sono guardata intorno e ho capito che c’era spazio per operare nel settore della ricerca del personale in quanto il mercato richiedeva questo tipo di servizio. L’Agenzia Risorse opera nel settore ceramico, metalmeccanico e chimico. Poi negli anni ho scelto di specializzarmi nel settore ceramico, scelta che in seguito si è rivelata strategica.
Sono tante le donne che si rivolgono alla sua agenzia per cercare lavoro?
Si, sono tante e molte cercano un lavoro part-time. Sono donne sposate, con figli che aspirano a trovare un attività che le consenta di conciliare lavoro e famiglia. Nel settore ceramico c’è una forte richiesta di personale in ambito commerciale e tecnico. Ma è difficile trovare un lavoro part-time. Lo stesso è inesistente per le mansioni ad alto livello. Devo dire che per le donne è sempre faticoso conciliare famiglia e lavoro. Per chi lavora i ritmi sono incombenti e la vita personale va organizzata. Io dedico tutto il mio tempo alla vita professionale e alla famiglia. E non ho tempo per me.   
A proposito di risorse umane, secondo lei qual è il rapporto dei datori di lavoro con le lavoratrici in merito alla flessibilità?
Il discorso è complesso. Recenti statistiche affermano che in Italia le aziende sassolesi hanno il costo del lavoro più alto. Le aziende ceramiche mirano ad essere competitive, il loro obiettivo è l’ottimizzazione del risultato. La flessibilità del lavoro purtroppo crea problemi sia a livello organizzativo che gestionale.
Quali sono i motivi che dovrebbero spingere una donna a fare impresa?
I motivi sono gli stessi in egual misura per uomini e donne. Dipende tutto dalla predisposizione personale e dalla capacità di saper sfruttare al meglio le proprie capacità. Personalmente ho scelto di lavorare in proprio perché caratterialmente non riuscirei a fare un lavoro da dipendente. Sassuolo è una realtà che offre ancora possibilità a chi ha idee e vuole mettersi in gioco.
Se potesse ridisegnare la società in cui viviamo, limitata al territorio comunale, cosa cambierebbe?
Dobbiamo considerarci fortunati a vivere in un distretto dove tante persone hanno deciso di fare impresa grazie all’ingegno dei primi pionieri della ceramica.  A Sassuolo c’è ancora lavoro e  benessere ma non basta. Occorre migliorare i servizi pubblici che sono inadeguati alle esigenze di un distretto che lavora a questi livelli. Se ci fosse meno burocrazia, se avessimo una amministrazione comunale più moderna e dinamica penso che la nostra sarebbe una città invidiabile.
Secondo lei Sassuolo potrà reggere ancora sull’economica del distretto o dovrà cercare altre strade?  
Sassuolo rappresenta ancora l’indotto ceramico per eccellenza. E’ vero, molte aziende hanno cominciato ad investire su altri territori ma credo che Sassuolo sia ancora all’avanguardia per quanto riguarda marketing, qualità e ricerca di prodotto. I nostri imprenditori hanno idee chiare ed obbiettivi e, a differenza di altri settori come quello tessile a Carpi,  è basata su una classe imprenditoriale molto concreta, che ha ancora voglia di mettersi in discussione.



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