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Piero Angela: "L'energia non gravi sulle ditte" Stampa E-mail
Scritto da Laura Corallo   
mercoledì 31 ottobre 2007
Piero Angela, noto divulgatore scientifico, ha affrontato la “questione energetica” nel suo ultimo libro “La sfida del secolo”, edito da Mondadori, presentato al Teatro Carani in occasione delle Fiere

Egregio Angela, il distretto di Sassuolo è notoriamente una zona fortemente industriale. In che modo gli imprenditori possono contribuire allo sviluppo delle nuove energie?
Il problema energetico incide pesantemente non solo sulle famiglie ma anche sull’andamento delle piccole e medie imprese. Credo però che non si possa chiedere ai singoli imprenditori di impegnare risorse economiche proprie per risolvere il problema del miglioramento ambientale. E’ comunque necessario dare risposte al fabbisogno immediato di energia elettrica a basso costo individuando percorsi che favoriscano il mantenimento di regimi speciali a tariffe agevolate.

Piero Angela sul palco del Teatro Carani
Piero Angela (fotostudio Pincelli)

Tutti gli imprenditori si lamentano che l'energia costa troppo rendendoli poco competitivi rispetto al resto del mondo. Come può essere risolto il problema dei costi energetici per le imprese in maniera strutturale?
Sicuramente la  competitività delle nostre produzioni è sensibilmente condizionata dall’alto costo dell’energia. La situazione è difficile nel settore ceramico, come in tanti altri settori che  registrano un elevato fabbisogno di energia elettrica che ne condizionano la struttura. Il costo dell’energia elettrica è notoriamente il fattore che incrina maggiormente la competitività delle nostre produzioni, a causa della diversa incidenza di questo costo sui bilanci aziendali delle nostre imprese, rispetto ai principali concorrenti internazionali. Ma ripeto: un imprenditore non può produrre in proprio le risorse energetiche per cui i governi dovrebbero porsi con più attenzione nei confronti della competitività industriale.
Il problema energetico è di forte attualità, da più parti ci si chiede come possa essere risolto il problema energetico nel nostro Paese. Ma a chi spetta la soluzione del problema energia?
La questione energetica deve diventare una preoccupazione di tutti: dal politico, allo scienziato fino al singolo cittadino. Dobbiamo accettare l’idea di cominciare a risparmiare. Oggi le famiglie italiane non sono incentivate a farlo perché il prezzo dell’energia è ancora troppo basso. Pensiamo ai consumi domestici: se certi sprechi costassero molto di più ci sarebbe l’interesse a risparmiare, si userebbero gli elettrodomestici che consumano meno e solo a certe ore, si spegnerebbero le luci.
Il Consiglio Europeo si è posto l’obiettivo, per il 2020, di ottenere almeno il 20 per cento dell’energia prodotta, nei Paesi dell’Unione, da fonti rinnovabili, rispetto all’attuale 7 per cento. Quasi tutti i Paesi industrializzati hanno aderito al protocollo di Kyoto per ridurre l’emissione di gas serra. Orami puntare sulle fonti rinnovabili per la produzione di energia pulita è una necessità.
Ormai è d’obbligo ragionare sulle energie alternative. Il petrolio e il gas si stanno esaurendo. Ai ritmi attuali il gas si esaurirà nei prossimi 70 anni, il petrolio in 40 anni. Tuttavia le cosiddette “energie pulite” hanno anch’essi degli inconvenienti. Oggi per produrre idrogeno – un’energia pulita – bisogna usare il metano, sporcando l’aria. Altri tipi di energia pulita (l’eolico, il fotovoltaico) sono lontani dal costituire un’alternativa, almeno in Italia. Una delle speranze per il futuro è l’energia per tutti e a basso prezzo, legato in particolare alla fissione nucleare, ma che però la gente non vuole.



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