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L'IMBALSAMATORE, di Matteo Garrone Stampa E-mail
Scritto da Marcello Micheloni   
martedì 18 ottobre 2005

L’imbalsamatore, di Matteo Garrone

(Ita, 2002)
Con Valerio Foglia Manzillo, Ernesto Mahieux, Elisabetta Rocchetti.

Il romano Matteo Garrone con questo film ha stupito e al contempo dimostrato di essere uno dei registi italiani più meritevoli in assoluto, valutazione confermata anche dal successivo Primo amore (2003). Presentato al Festival di Cannes, L’imbalsamatore racconta dello strano “triangolo” che inesorabilmente si viene a formare tra Peppino, artigiano probabilmente “troppo piccolo” legato alla camorra, Valerio, ragazzone probabilmente “troppo grande” e dal carattere poco decifrabile, e Deborah, giovane cremonese bella e probabilmente “troppo instabile”.

Attraverso le torbide relazioni dei protagonisti (e ad un’ottima fotografia) Garrone riesce a plasmare un’atmosfera talmente inquietante che allo spettatore risulta difficile non rimanerne invischiato.
L’imbalsamatore sembra una metafora dell’inconscio stesso: avvolto dalle profonde acque del mare campano o dalle fitte nebbie padane, il film svela e non svela giocando con i nostri dubbi e con le nostre domande. Che nonostante un finale deciso, rimangono senza risposta.

“…Poi è arrivata una stronza da Cremona, che non sa quello che sta rischiando…”, Peppino (Ernesto Mahieux)

(clicca qui per vedere una scena de "L'imbalsamatore") 



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