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Baggi, la tradizione in evoluzione Stampa E-mail
Scritto da Marcello Micheloni   
martedì 01 gennaio 2008

Lo storico istituto tecnico commerciale cittadino offre quattro percorsi “attualizzati per rimanere al passo coi tempi”

 “Devi fare di tutto per mantenere alto l’interesse dei ragazzi. Le intelligenze e le esigenze di oggi sono diverse da quelle di ieri. E’ tutto in relazione ai tempi nuovi.” Giulio Menetti è dal 1996, con in mezzo due brevi pause, il Dirigente scolastico (il “preside”, per intenderci) dello storico istituto Baggi, quello, per utilizzare le parole dello stesso Menetti, “che è nato con l’industria ceramica ed è stato e continua ad essere riferimento per tecnici e dirigenti sassolesi.”
Viviamo in tempi in cui classifiche di ogni genere collocano la preparazione degli studenti italiani nelle retrovie, specie se paragonata a quella degli altri paesi occidentali: “Il mondo della scuola italiana tende a rimanere troppo scollato rispetto ad economia e società - commenta Menetti -. Per fare un discorso complessivo, a livello generale, ci sono difficoltà ad inserirsi anche per i laureati. Mancano collegamenti con la produzione, con le aziende. Noi cerchiamo di farlo: chi esce da qui, per essere concreti, trova lavoro in fretta.” Sempre che non decida di proseguire all’università, come fa circa la metà degli iscritti.

Il Dirigente Scolastico del Baggi
Giulio Menetti, vignolese, preside del Baggi. Alle sue spalle proprio Alberto Baggi, patriota sassolese dell'800

L’istituto offre quattro percorsi di studio: quello ‘storico’ per Ragionieri, attualizzato attraverso il corso “Igea” (Indirizzo Giuridico Economico Aziendale); quello per Ragionieri Programmatori, con il corso “Mercurio”, che dopo un biennio comune con l’Igea concentra nel triennio diverse ore di Laboratorio di Informatica; quello Linguistico, attraverso il corso “Erica” (Educazione alla Relazione Interculturale della Comunicazione Aziendale) con lo studio di ben tre lingue straniere; quello per Geometri, con il progetto “Cinque” atto ad adeguare il ruolo professionale alle nuovissime esigenze edili-territoriali. Insomma, il tutto per formare ragionieri e geometri ‘del giorno d’oggi’: “Ci siamo modernizzati, però rimaniamo ancorati alla sicurezza dei vecchi titoli di studio. Che non è una cosa negativa. Un geometra fa due anni di praticantato e poi può accedere all’albo. Per altre professioni è più complicato.” Importanti gli stage presso uffici tecnici, banche. “E capita spesso che i ragazzi vengano poi assunti proprio dove hanno fatto l’esperienza lavorativa”.
Nell’immediato del Baggi e degli altri istituti ci sono ulteriori sfide per stare al passo con le riforme scolastiche: “E poi ci concetriamo molto sull’utenza variegata: stranieri, studenti di estrazione sociale diversa. Devi fare una scuola che vada bene per tutti quanti”. Con metodi precisi: “Fasce di livello: la scuola non può fare lo stesso tipo di lavoro per tutti. Nell’ambito di una stessa classe, devi fare un tipo di approfondimento per quelli più pronti e un lavoro di recupero per quelli in difficoltà. Sono necessari lavori differenziati a seconda di interessi e preparazione: sia all’interno delle singole ore mattutine sia al pomeriggio con attività di recupero o approfondimento”. Perché tutti rimangano al passo coi tempi.

 

“Uovo, la lista che si sbatte”

“Non piangere sul latte versato perché poi ci pensano le bidelle a pulirlo” non vuole certo essere una mancanza di rispetto nei confronti del personale della scuola. Tutt’altro: è il motto giocoso e incisivo di “Rise up”, una delle otto liste di studenti che si sono presentate alle elezioni per i rappresentanti di istituto. Niente politica ma voglia di stare bene insieme e di costruire qualcosa di utile per la ‘comunità scolastica’: “La mia è una bella carica, importante, piena di responsabilità - dice Antonio Corvino, in quinta geometri, uno dei rappresentanti eletti proprio con la suddetta lista  - Come esperienza potrebbe anche servirmi nella vita. Poi al Baggi ci sono ormai da più di cinque anni, mi piace poter aiutare gli altri ragazzi.” Pare soddisfatto del livello di collaborazione: “Riusciamo ad avere un buon dialogo col preside. I nostri obiettivi? Da cose basilari come il rispetto reciproco a questioni quali gli specchi nei bagni, che sembra proprio si riusciranno a mettere.” Antonio cercherà un inserimento nel mondo del lavoro una volta uscito dal Baggi. Cristian Misia, invece, al quarto anno del corso per ragionieri (Igea), continuerà gli studi all’università: “Sono anch’io rappresentate di istituto. La mia lista? Uovo… La lista che si sbatte.” Lista che non a caso ha fatto eleggere uno studente di quarta, in modo che Cristian, candidandosi anche il prossimo anno, potesse dare un minimo di continuità all’impegno nel consiglio di istituto.

Due studenti del Baggi
I rappresentanti di istituto Cristian Misia e Antonio Corvino

 

 


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