Numero 48, Autunno 2009 - UN NUMERO SPECIALE: con questa uscita
si chiude la prima parte della vita del "Sassolino" inteso come mensile,
mentre prosegue a pieno ritmo il portale "il Sassolino.net" (e comunque
non finirà qui!). A corredo di una mostra organizzata dalla Redazione,
ecco un numero speciale con tanti aneddoti, un racconto di Emilio
Rentocchini, il lavoro di Leo Turrini e tanto altro...
Clicca sulla copertina per scaricare il Sassolino SPECIALE dell'autunno 2009 in .pdf
IMPENNATA DEI CONTRATTI A TERMINE A Sassuolo la flessibilità si fa largo. Gli studi che l’Osservatorio Provinciale sul mercato del lavoro ha pubblicato nel 2007, e che si riferiscono ai dati complessivi del 2006, ci mostrano come i nuovi lavoratori avviati sul territorio sassolese godessero di un contratto a tempo indeterminato soltanto nel 23,4% dei casi. Nel 2004 erano quasi il 31%: una flessione decisa che si è protratta costante nell’arco degli ultimi quattro anni. Come ci si poteva aspettare avanzano altri tipi di contratto: è altissima la percentuale degli avviamenti lavorativi tramite agenzia interinale e, ovviamente, si ingrossano le fila dei lavoratori soggetti continuamente alla pressione di un rinnovo contrattuale.L’Osservatorio analizza un’enorme quantità di dati pervenuti da tutti i settori lavorativi, quindi è molto difficile stabilire la durata media di un contratto a tempo determinato. Un paio d’anni se si ricoprono ruoli specialistici, ma in molti casi si può contare sulla certezza del proprio posto soltanto per pochi mesi. Una robusta dimostrazione di questa tendenza ci è data dalle percentuali. Infatti, mentre il numero dei posti fissi vola sempre più radente al suolo, la percentuale dei contratti a tempo determinato s’impenna: nel 2004 erano il 53,5%, secondo gli studi del primo semestre 2007 si attestavano invece al 63,6%.
CONSEGUENZE A BREVE TERMINE Tempo determinato, contratti a progetto, lavoro interinale e altre tipologie di lavoro possono essere vissute come una continua rincorsa del proprio ruolo e, nella maggior parte dei casi, non sono il mezzo per dare stabilità e futuribilità ad un lavoratore o ad una famiglia. È anche vero, però, che la flessibilità nel mondo del lavoro è stata concepita per dare impulso all’economia ed è dipinta come un’arma contro la disoccupazione. Per quanto riguarda i vantaggi economici delle imprese non ci sono dubbi: la forbice che si allarga sempre più a favore dei contratti a termine dimostra che, nel tempo deteminato, ci sono notevoli vantaggi per l’azienda. Questo trend non sembra essere altrettanto incisivo nella creazione di posti di lavoro. Secondo i dati pervenuti dal Centro per l’impiego di Sassuolo, le persone in stato di disoccupazione, cioè prive di lavoro e immediatamente disponibili allo svolgimento dello stesso, sono infatti cresciute di circa 800 unità in meno quattro anni. L’effetto, tra l’altro, non può essere riconducibile ad un aumento della popolazione residente, poiché anche i dati percentuali sulla disoccupazione sono in flebile crescita (al 3,2% nel 2004, al 3,8% nel 2007).
DA MONDO A MERCATO Una considerazione particolare va spesa per il lavoro interinale. Il mondo economico sassolese sembra attingere a piene mani dal calderone delle risorse umane messe a disposizione per tamponare – il più delle volte temporaneamente – le necessità delle aziende. I dati del primo semestre 2007 ci dicono che più del 21% degli avviamenti lavorativi del nostro territorio è stato effettuato attraverso una società di lavoro interinale, anche qui con un trend in crescita rispetto agli anni precedenti. A Vignola il fenomeno riguarda solo l’1% dei casi e anche la media provinciale è drasticamente più bassa: 13%. Carpi, città paragonabile a Sassuolo per grandezza ed abitanti, si attesta esattamente sui livelli modenesi. Il quadro dipinto dalle ultime ricerche sul territorio non sembra quindi rappresentare un momento di particolare difficoltà macroeconomica. Sembra piuttosto che le leggi, l’economia e la società, dopo aver guidato in una direzione per 150 anni, stiano cambiando corsia, correndo verso un punto in cui anche il mondo del lavoro diventa mercato.