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Question Time, sogni sinistri Stampa E-mail
Scritto da Stefano Panini   
domenica 30 novembre 2014

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Maggiorenni?

 

Ora difendiamo meglio e siamo maturi” tuona il Difra post Verona, in un mix di felicità e soddisfazione che accompagna lui come tutti i neroverdi nel dopo partita. E non sono certo parole messe lì a caso. Il Sassuolo spegne davanti all’ex Mandorlini le 18 candeline (intese come punti) raggiungendo così la maggiore età (intesa come maturità calcistica). Le statistiche lo confermano e a guardare un anno indietro si capisce bene come il Sassuolo fosse una squadra sbarbata – se vogliamo sbarazzina – ma certo più immatura. Alla tredicesima giornata, il Sassuolo di quest’anno ha già raccolto infatti più punti del girone di andata della scorsa stagione nella quale ai 18 punti si arrivò solo il 9 marzo. Per fortuna il compleanno quest’anno arriva prima; si spengono le candeline e si accende nella Sassuolo del pallone l’euforia che solo la parte sinistra della classifica può dare. Partite come quella di ieri, in salita dall’inizio, in passato erano 4 a 3 rocamboleschi o botte da orbi. La vittoria sofferta di Torino era già un valido indizio, la remuntada di ieri è la conferma che non sono punti arrivati per caso. Happy Birthday Sasòl!

 

Sogno o son a sinistra?

 

Giù le mani, e niente  pizzicotti. I rigidissimi tempi di uscita de “il Sassolino” non concedono alla redazione di aspettare Roma-Inter di questa sera e forse, a noi sognatori, va pure bene così. Non svegliateci. L’orbita dei 18 punti grazie ai quali ora i neroverdi sorvolano galassie inesplorate facilitano il compito agli amanti dei voti. È una squadra da 7, il Sassuolo, e gli altrettanti risultati utili consecutivi (record assoluto tra A e B) servono il tutto su di un piatto d’argento in cui i neroverdi si abbuffano senza badare troppo agli altri. La paura, stampata in faccia al tifoso neroverde la domenica mattina, è che finisca tutto e già si guarda al prossimo turno con circospezione. Non si parlerà di ipotesi, (siamo più superstiziosi che sognatori) anche se la maggica di sabato prossimo ha tutta l’aria di essere l’incubo che, prima o poi, dovrà svegliare tutti dal sogno. Fino a quel giorno avremo una settimana intera per cullarci sotto un piumone dove chi non si pavoneggia preferisce godersi il momento. Cara Cenerentola, la favola continua...

 

Ogni maledetto primo tempo…?

 

 

Il momento del Sassuolo è di quelli che scottano tanto da concedere paragoni e similitudini scomode. Tra le tante la più romantica è quella del Difra versione Al Pacino di “Ogni maledetta domenica” (che poi funziona anche al sabato) dietro cui si nascondono i 15 minuti di spogliatoio a metà partita. Tra le due vittorie da Oscar il minimo comun denominatore è, infatti, la metamorfosi della squadra tra primo e secondo tempo. Nei microfoni post Toro così parlo l’Al Pacino de noantri “dopo il primo tempo ero arrabbiato, ho fatto capire ai ragazzi determinati concetti” ma vogliamo sperare che la circostanza non abbia concesso al mister di svelare il discorso Hollywoodiano da brividi. Fantasie a parte la verità è che molti dei punti raccolti fino ad ora sono frutto del lavoro mister Di Francesco capace, e il filotto di risultati parla per lui, di tenere sempre alta la concentrazione e indovinare i cambi (Floro Flores essenziale a Torino, assist-man al Mapei Stadium). Più di questo non possiamo dire, le dinamiche dello spogliatoio restano lì dove sono e intanto in classifica si sale “centimetro dopo centimetro”.

 

 Houston...

 

“Question Time” è una rubrica settimanale de “il Sassolino” tenuta da Stefano Panini. Ogni settimana, tre domande. Che si vinca o che si perda. Un ringraziamento particolare a Francesca Morini per “la vignetta della settimana”.



 




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