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TRANSFORMER, di Lou Reed Stampa E-mail
Scritto da Lucio Vallisneri   
lunedì 09 gennaio 2006

Transformer, di Lou Reed

(RCA, 1972)

Dopo aver lasciato i mitici Velvet Underground, il signor Lou Reed, mente del gruppo newyorchese, si trasferisce a Londra, dove entra in contatto col nascente movimento glam; genio indiscusso del movimento del periodo è il “Duca Bianco” David Bowie e, nel 1972, arriva il miracolo: viene dato alle stampe Transformer. In questo album convivono il rock urbano e disturbante e le atmosfere da cabaret berlinese anni '30. Al suo interno brani di indiscussa qualità come Vicious e Satellite of love e ancora I’m so free e Goodnight Ladies. La grandezza dell'opera di Reed si eleva al di sopra di tutto per parlare di un "giorno perfetto" e lo fa con una linearità, una semplicità e una poesia tali da lasciare stupefatti: è Perfect Day,  il suo capolavoro. Un'altra gemma estremamente luccicante grazie allo swing incessante e suadente è Walk on the Wild Side. New York e Lou Reed, nostalgia e ricordi persi nella nebbia creata dal fumo di sigaretta e sciolte nell’eroina, il tutto camminando sul lato selvaggio della strada… La conclusione non a caso, forse, è affidata a New York telephone conversation.

(clicca qui per ascoltare "Walk on the wild side" dal vivo)



Commenti
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vanni   |2008-04-24 02:32:02
Transofrmer... uno dei dischi della mia vita.
Lour Reed non ha più raggiunto
tali vette. E come avrebbe fatto, daltronde?
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