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Question Time, il 3-4 che dà ossigeno Stampa E-mail
Scritto da Stefano Panini   
lunedì 04 novembre 2013
SAMPDORIA-SASSUOLO 3-4

 


1) 3 – 4. La svolta dei crisantemi?

Un mazzo di crisantemi deposto sulla cancellata del Ricci con tanto di biglietto di condoglianze «In ricordo del bel gioco proposto nelle passate stagioni…» . Inizia così il pre-Samp per il Sassuolo, in un Novembre che si preannuncia più cupo del previsto. Si va a Genova a giocarcela e il primo tempo dice ben poco: siamo bravi ad andare sotto di un gol, “altra domenica di dolore” pensano i tifosi. Fino a qui niente di nuovo. Poi la svolta. Berardi 1, Berardi 2. Floro la mette, 1 – 3. E’ fatta! Neanche il tempo di realizzare ed è gol della Doria. Sofferenza. Sta a vedere che… eh sì, 3 – 3. Incredulità. Sofferenza. Altra sofferenza. Farias atterrato in area. Rigore… gol. Vittoria. Felicità.

Caro tifoso, eccoti una domenica sportiva coi fiocchi. Non venitemi a dire che avreste preferito vincere 3 a 0 col bel gioco perché non ci credo. Vincere così è una goduria e i 3 punti adesso sono l’unica cosa che conta. Il gioco può attendere, i crisantemi no, saranno appassiti e vanno sostituiti con un bel mazzo di rose rosse in onore della vittoria. Se non altro, sarà contento anche il fioraio.

 

2) Panchina salva?

In settimana una valanga di dubbi circondavano Di Francesco. Alcuni giurano di averlo visto girare con una brugola in tasca nel tentativo di dare un’avvitata alla panchina. Al di là della facile ironia, è chiaro che la panchina del DiFra scricchiola parecchio. Alcune sue scelte sono state criticate e l’atteggiamento, troppo blando, della squadra non è certo un bel biglietto da visita. Analizzando la partita di ieri, la formazione scelta dal mister non è stata malvagia. Marrone e Magnanelli in mezzo hanno dato quantità ad un reparto spesso troppo leggero e le 3 punte iniziali sono state un bel segnale di voler vincere la partita. Azzeccatissimo l’ingresso in campo di Farias che, con la sua velocità, ha messo in crisi la retroguardia doriana andandosi a procurare il rigore della vittoria. Sicuramente i problemi sono ancora tanti ma i 3 punti, per Di Francesco, valgono come 3 belle avvitate ai bulloni della panca.

 

3) La domenica di Domenico. Ma quanto è forte?

Il Messi della Pianura Padana, il Neymar calabrese, il baby-bomber… chiamatelo come vi pare, ma se il Sassuolo può festeggiare lo deve sicuramente a lui: Domenico Berardi, classe 94 e traghettatore della squadra. Già, perché con lui in campo il Sassuolo è tutta un’altra storia. Corsa, qualità e visione di gioco: ecco gli ingredienti per il campioncino del futuro. Contro la Sampdoria è stata la sua partita. Berardi smuove la fase offensiva nero-verde, recupera palloni, segna la tripletta e si porta a casa il pallone. Con il modulo a 3 punte ritrova il suo gioco e sulla fascia destra è l’incubo dei doriani. Sicuramente a quell’età non possiamo pretendere troppo e gli alti e bassi saranno inevitabili nel corso della stagione, ma con un Berardi così, sognare è lecito. Pazienza se tra qualche anno lo vedremo servire assist a Ibrahimovic o giocare a fianco di Tevez e compagnia, per adesso godiamocelo noi… tutti gli altri sono avvertiti.

 

 

"Question time" è una rubrica settimanale de "il Sassolino" tenuta da Stefano Panini. Ogni settimana, tre domande.
Che si vinca o che si perda.



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