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Quelli che fanno affari nella "Sassuolo cinese" Stampa E-mail
Scritto da Luigi Giuliani, da Foshan (Cina)   
domenica 02 marzo 2008

Con le dovute proporzioni, Foshan è considerata, per l’industria delle piastrelle in ceramica, la Sassuolo cinese. All’ombra della Grande Muraglia si aprono continuamente nuove possibilità di business, come dimostra la storia della Powergres


Si dice che Foshan sia una città privilegiata per la sua posizione al riparo dai tifoni, al centro del delta del fiume Perle, collegata con Guangzhou a nord e Hong Kong e Macao a sud. Sul suo territorio di 3.813 chilometri quadrati abita una popolazione di oltre 3 milioni d’abitanti. Benché anticamente fosse considerata una delle quattro più importanti cittadine della Cina e una delle capitali della ceramica, oggi, gli alti palazzi e l'autostrada la fanno somigliare sempre più ad una metropoli moderna. Con le dovute proporzioni, Foshan è considerata, per l’industria delle piastrelle in ceramica, la Sassuolo cinese.


La sua produzione di piastrelle di ceramica (400 aziende produttive) occupa un quinto di quella della Cina e in questa città, l’Hotel Foshan è diventato l’approdo di tanti imprenditori del distretto di Sassuolo-Scandiano che, già da diversi anni, fanno produrre, acquistano, commercializzano tutto quanto è ceramica. All’ombra della Grande Muraglia si aprono continuamente nuove possibilità di business, come dimostra la storia della Powergres, azienda che ha sede in Via Regina Pacis, a Sassuolo, che si è affacciata da qualche anno sul mercato cinese trovando terreno fertile per la sua crescita. “E’ molto importante esserci”, commenta Giuseppe Zunino, Marcheting & Communication, nonché socio fondatore dell’azienda. “Partendo dai consumi che confermano uno sviluppo costante e di essere il primo mercato mondiale d’utilizzo del prodotto ceramico. Il nostro inserimento sta procedendo molto bene. Noi guardiamo a quest’opportunità per commercializzare piastrelle nel mercato domestico cinese. In questo abbiamo investito molto, negli ultimi tre anni, anche in materia di presenza fisica in Cina. Siamo impegnati - spiega Zunino - a creare un brand Powergres conosciuto sul mercato cinese e questo ci sta dando già molte soddisfazioni. Abbiamo partner cinesi che hanno aderito alle nostre proposte; entro il prossimo mese di giugno apriremo la nostra nuova sede a Foshan”. La strategia di Powergres è quella di insediarsi nel cuore di Foshan con una struttura di 2.400 m2, all’interno del nuovo complesso di Ceramic City. “Iniziativa, questa - dice Donato Mancini, Amministratore Delegato di Powergres, al momento della presentazione del progetto - che replicheremo anche in altre regioni e continenti del mondo, una visione d’organizzazione del Business che rispecchia la modalità reticolare di conduzione delle imprese. L’assett che la Powergres sta sviluppando verte, infatti, sulla creazione d’immagine in una sorta di commercio semiotico: vendiamo una storia e le ceramiche sono solo un tramite per vendere l’esperienza Powergres”. Per accentuare l’italianità del marchio, all’ultimo piano della sede di Powergres China, è stato progettato un ristorante italiano dall’architetto Massimo Mussapi di Milano. Qui i clienti asiatici, oltre ad ammirare il design italiano made in China, potranno assaggiare anche la cucina tipica italiana.

I dati confermano questa “attrazione fatale” del Celeste Impero per diversi italiani. Si tratta ormai di una superpotenza mondiale, faro internazionale del business, con una crescita media del 9-10% negli ultimi sei anni, consumi delle famiglie in aumento del 14% nel 2007, più di 750 miliardi di dollari d’attivo della bilancia commerciale. Numeri che fanno impressione, come quelli della produzione di piastrelle in ceramica usciti dalla convention annuale del Gruppo Ceramiche Kito, azienda attiva nel distretto cinese di Foshan. I dati presentati, e riferiti al periodo gennaio-ottobre 2007, parlano di un’esportazione di piastrelle in ceramica di 421 milioni di metri quadrati, pari 5.391 miliardi di dollari americani, con un aumento del 7.68% rispetto al 2006. Il volume dell’export è cresciuto, ad iniziare dal 2000, del 76.9% ed ha permesso alla Cina di sorpassare il Brasile, la Turchia e la Spagna diventare il principale esportatore mondiale, nel 2007, dopo l'Italia. Il mercato interno ha assorbito circa 3 miliardi di metri quadrati, destinati ad aumentare dal 6 all’8% nei prossimi anni. La produzione, all’ombra della Grande Muraglia (distretti di Foshan di Guangdong, Jingdezhen di Jiangxi, Zibo di Shandong, Jiajiang di Sichuan e Fujian), è cresciuta ulteriormente raggiungendo 3.5 miliardi di metri quadrati e questo secondo la statistica presentata da Building Ceramic e della Cina da Sanitary Ware Association. Le importazioni di piastrelle in ceramica hanno superato i due milioni di metri quadrati, la metà dei quali provenienti dall’Italia. Secondo alcuni partecipanti alla convention (più di 1.000 intervenuti), il settore in Europa e negli Stati Uniti è considerato “un'industria al tramonto", mentre in Cina è "un’industria dell'alba"; le previsioni degli analisti dicono che è atteso, nei prossimi 15 anni, un ulteriore grande sviluppo del comparto ceramico cinese.



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